Ice Cream Marketing




















L'ice cream marketing conosce sempre nuove frontiere, e non basta Algida a cambiare i nomi di cornetti e coloratissimi frammenti di ghiaccio avvitati ed inseriti tra contrasti di panna e cioccolato.

Non so se ci avete mai fatto caso ma a parte quello con target 'bambino' come il gelato al puffo, o nel caso dei confezionati il gelato di Batman/Hello Kitty/Uomo Ragno eccetera eccetera, tutti i gelati per adulti evocano contenuti per adulti (i 2 avvinghiati in riva al mare del cuore di panna hanno fatto storia, ormai ma erano pure casti), come avvenenti signorine seminude che neanche se la ridono tanto (altro che i tempi dei tciù gust is megl' che uan) e che promettono solo la soddisfazione di un implacabile, tenace ed ardente desiderio tra sguardi languidi e occhi semichiusi che stanno ad indicare che una è proprio persa e catturata dalla passione.

E a proposito di gusti per adulti, beh, il gelato artigianale ormai da tanti anni ha inventato il gusto 'bacio' che un po' si rifà, diciamolo, ai geniali cioccolatini umbri. Il gusto bacio è un gusto adulto nelle scelte, e il suo compratore è un target consolidato: più donna che uomo (l'uomo compra cioccolato), tra i 18 e i 40 anni, cultura medio alta.

Tutto questo preambolo per dire che l'ice cream marketing è una cosa seria, davvero.
Il re del gelato a Treviso (quella sul viale della stazione per intenderci) è una gelateria che osa e tenta di sovvertire le regole di questo mondo, di questa intesa tra artigiano e consumatore proponendoci il gusto 'Negrita'. Poco friendly, poco d'impatto, poco associabile....
Ho quasi evitato di comprarlo. Poi per avere una conferma ho chiesto alla ragazza: ma cos'è? bacio? E sono stata gentilmente rassicurata in merito.

Spero che la strategia del Negrita funzioni eh, niente da dire, però metteteci una spolverata di cacao in più.

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